#Binotto: in #Usa la #Ferrari vuole di più

Benvenuti al COTA il Circuit of the Americas dove l’anno scorso trionfò la Ferrari di Kimi Raikkionen alla sua decima e ultima vittoria in Rosso a 9 anni e 52 giorni dalla precedente, ottenuta a Spa-Francorchamps nel 2009. Sebastian Vettel ha vinto qui nel 2013, mentre Charles Leclerc nella sua unica apparizione al COTA, lo scorso anno, è stato coinvolto in un incidente al via ritirandosi nelle prime fasi di gara. Dopo tre pole e zero vittorie di fila, la Ferrari ha qualcosa fa farsi perdonare.

“Veniamo da sei pole position consecutive, ma anche da tre vittorie nelle ultime sei gare: noi vogliamo più di questo – conferma Mattia Binotto – Ci incoraggia il fatto di sapere di avere un pacchetto vettura che ci mette in condizione di lottare per il gradino più alto del podio sulla maggior parte dei tracciati. Si tratta senza dubbio di un miglioramento rispetto a come avevamo iniziato la stagione e di questo va dato merito al duro lavoro fatto dai ragazzi, tanto a Maranello che in pista, che ci ha permesso di tornare competitivi”.
“Le ultime tre gare della stagione ci devono servire come un banco di prova nel quale svilupparci come gruppo di lavoro e per imparare a operare nella maniera migliore possibile in vista della prossima stagione. Davanti la lotta è molto serrata e ogni dettaglio conta per portare a casa un numero più alto di vittorie”.
“Speriamo che Austin sia il luogo adatto per mettere in pratica questi concetti. Il tracciato è molto impegnativo, con una combinazione di curve molto differenti fra loro. Ovviamente l’attenzione di tutti sarà sulle gomme dopo la sorprendente longevità mostrata dalla mescola dura di Pirelli in Messico. Sappiamo che ogni pista porta la sua componente di sorprese: da parte nostra dobbiamo riuscire a inquadrare le possibili dinamiche per prepararci a reagire ogni volta nella maniera migliore. Infine, siamo contenti di gareggiare negli Stati Uniti perché si tratta di una delle terre nelle quali il motorsport ha più tradizione. Lo scorso anno abbiamo vinto e il team è quanto mai motivato a portare a casa un ottimo risultato”.

“Mi piace molto gareggiare negli Stati Uniti e in particolar modo ad Austin. La città è bellissima e l’atmosfera di tutto il weekend del Gran Premio è particolare, direi diversa da tutte le altre tappe del campionato – aggiunge Leclerc – La pista è altrettanto unica. Nel costruirla si è preso spunto da varie parti di altri circuiti celebri del mondo ed è una sfida molto interessante da affrontare”.
“C’è un lungo rettilineo, ma si incontrano anche curve di tipologia diversa che fanno sì che per eccellere al COTA sia necessario avere un bilanciamento ideale. Si gira in senso antiorario e questo lo rende differente dalla maggior parte dei circuiti e particolare da affrontare anche da dentro l’abitacolo”.

“Il GP degli Stati Uniti ad Austin è completamente diverso da quello del Messico, dove si gareggiava in altura. Il Circuit of the Americas è un tracciato estremamente divertente che mette insieme curve molto diverse fra loro e tanti cambi di direzione – conclude Vettel – È piuttosto sconnesso, specialmente in prossimità dei punti di frenata, e questo fa sì che sia fin troppo facile bloccare le ruote. La strategia di solito è aperta: si può far bene sia con una che con due soste ai box”.
“Su questa pista è sempre piuttosto difficile portare le gomme nella miglior finestra di prestazione e per questo il venerdì è prezioso. Lo scorso anno a causa del maltempo i dati raccolti non furono utili mentre quest’anno si prevede cielo sereno ma temperature molto basse”.
“Credo che la pista, anche considerando il risultato dello scorso anno, sia adatta alla nostra vettura, ma abbiamo imparato che non è mai saggio dare per scontato qualcosa. Meglio scendere in pista prima di sbilanciarsi”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. Non ha proprio nessun timore di apparire sbruffone. Ha fatto peggio di arrivabene, ha peggiorato le posizioni in classifica dei due piloti rispetto allo scorso anno; dopo 6 gare era già a metà dei punti della Mercedes se non meno, il primo pilota della rossa è a più di 100 punti da Hamilton ed ha ancora il coraggio di recriminare. Ma cambiare mestiere no?

    1. Critiche che non condivido

  2. Grande Kimi l’anno scorso… meno male che ci ha dato quella ultima gioia che da tanto meritava.
    Io ho fiducia in Binotto e I piloti – il trend Di miglioramento e il migliore di tanti anni – da una parte Penso sia una illusione perche’ MB e focalizzata sul 2020, dall’altra c’e’ il divario guadgnato sulla RB (saranno anche loro sul 2020?)
    Grazie

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