Caso #Vettel. Dalla parte di #Pirro e dei commissari: lasciateli spiegare. Ma poi cambiate le regole

La Fia dovrebbe permettere ai commissari di spiegare le loro sanzioni. Dopo aver parlato a lungo con Emanuele Pirro ho capito che cosa li ha spinti a penalizzare Vettel. Continuo a ritenere eccessiva la penalizzazione, ma comprendo meglio le motivazioni che hanno convinto i giudici a ritenere scorretta l’azione di difesa del ferrarista. E soprattutto sono arci convinto della loro buona fede (ma di quello non ho mai dubitato a dire il vero).

I commissari hanno a disposizione molto più materiale video di noi comuni commentatori e soprattutto hanno accesso alla telemetria che registra ogni movimento dei piloti, ogni frenata, accelerazione, sterzata…

Dai dati in loro possesso hanno visto che dopo l’errore di Vettel alla curva tre, Hamilton aveva 50 km orari di velocità in più e solo una sua pronta frenata ha impedito l’impatto con la Ferrari che lo stava spingendo all’esterno della curva 4. Un pilota meno tosto avrebbe preso in pieno Vettel…

Dai dati in loro possesso risulterebbe anche che Vettel, una volta ripreso il controllo della sua SF90 ha accelerato per ripartire e guardando negli specchietti è andato a chiudere la porta in faccia all’avversario. Dalle immagini in nostro possesso è impossibile valutare se Seb abbia davvero guardato negli specchietti. E credo sia soprattutto impossibile stabilire se quel gesto è stato fatto per rimettere l’auto in traiettoria o per ostacolare Hamilton.

Quella che io e molti altri abbiamo giudicato una manovra involontaria prodotta solo dal suo desiderio di riprendere il controllo della vettura il prima possibile, è invece stata giudicata una manovra difensiva pericolosa e scorretta, paragonabile a quella che l’anno scorso in Giappone portò alla penalizzazione di Verstappen che si era difeso così su Raikkonen dopo aver tagliato la chicane. Manovra differente da quella di Montecarlo tra Hamilton e Ricciardo perché Ricciardo, slittando su una pozza, non arrivò mai a poter tentare un sorpasso su Lewis.

I commissari hanno verificato se ci fossero dei dati che potessero scagionare Vettel dalla volontarietà del gesto, ma non ne hanno trovati. Quindi ecco spiegata la sanzione. Severa, ma corretta secondo i dati in loro possesso e le regole vigenti. Non hanno punito una manovra dura, l’hanno ritenuta scorretta e quindi pericolosa.

Alla luce di queste spiegazioni ho sbagliato a ritenere folle la loro decisione. Era infatti motivata da quanto avevano analizzato. Detto questo, non sono i commissari da rivedere, ma le regole. Perché continuò a credere che chi è davanti deve avere il diritto di difendersi anche duramente. Duramente, ma non scorrettamente perché in Formula1 come sulle strade la sicurezza deve restare il primo obbiettivo. E proprio qui sta l’origine di tutto. Fino a che l’obbiettivo primario di Jean Todt è abbattere il numero dei morti sulle strade non lascerà che lo sport possa accettare certe manovre in pista. D’altra parte è stato lui a bocciare il #LetThemRace di cui si parlava a inizio anno.

Così, a mio parere, si rischia di uccidere la Formula 1. Ma non prendiamocela con i commissari. Loro hanno seguito le regole. Certo io credo che ai tempi di Ecclestone, ci sarebbe stato un ordine superiore che avrebbe lasciato finiture la corsa, proseguire il duello e poi magari aprire l’inchiesta.

Solo Vettel sa se è davvero andato a cercare quella chiusura su Hamilton o se è finito su quella traiettoria perché non poteva fare altro. Come ha detto anche Lewis è nell’istinto di ogni pilota cercare di difendere la propria posizione, chiudere la porta in faccia a chi ti insegue. Solo che nella F1 di oggi non puoi più chiudere nessuna porta se chi vuole entrare ci ha già messo un piede dentro.

Trovo positivo l’intervento di Ross Brawn sulla Gazzetta: chiede trasparenza, chiede chiarezza. In poche parole fate spiegare ai giudici le loro sanzioni. Non chiudeteli in una gabbia come fa il calcio con i suoi arbitri.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

14 commenti

  1. In qualche modo avevo già commentato la decisione della commissione dicendo che un pilota, oggi, sà (quasi) sempre dove sono le ruote e che, volendo, sicuramente vettel avrebbe potuto lasciare quello spazio necessario ad Hamilton per entrare. Adesso Pirro, con le sue parole, avvalora la mia tesi. Del resto solo pensare che per 70 giri, 20 piloti, sono passati a fianco ad un muro sfiorandolo per pochi centimetri in accelerazione, rende evidente che queste non sono persone che, come me, si mettono alla guida della loro berlina ogni mattina e che, anche se dovessi fare lo stesso percorso per 70 volte, raramente riuscirei a farlo due volte uguale e soprattutto passando a pochi centimetri dal marciapiede!

  2. Allucinante ora la manovra di vettel passa da punire e quella di hamilton a monaco era giusto cosi… Quando ci sono di mezzo lui e la mercedes va tutto bene, possono fare tutto… Siamo seri e basta pagliacciate

    1. Io credo nella buona fede dei commissari

  3. Gent.mo Zapelloni buongiorno. Detto che in quella contingenza riuscire a decifrare l’oscillazione del casco come “occhiata agli specchietti” e non sobbalzo da cordolo/erba/pista denota un grande acume dei commissari (meno male), rimane il fatto che quindi chi si difende deve fare molta più attenzione ai propri comportamenti rispetto a chi attacca: Hamilton stesso ha ammesso di avere “messo pressione” a Vettel, il quale proprio per la pressione ha sbagliato e rientrando in pista non ha però potuto restituire “a pressione, pressione e mezzo”. Mi sembra un’asimmetria non “fair”. Saluti.

  4. Grazie Zapelloni. Bel colpo.

  5. Io e hemult marko no …. Anche lui ha detto commisari pro mercedes

    1. Stai ancora ad ascoltare quell’imbecille? Quello non sa neanche di cosa parla, a inizio anno pensava che la RedBull fosse al livello di Mercedes e Ferrari per poi rimangiarsi tutto dopo la batosta del Bahrain. E poi che cosa faceva la RedBull nel suo periodo di dominio? O la Ferrari dal 2000 al 2004? La verità è che chi domina è sempre soggetto a critiche e viene accusato di complotti e favoritismi con la Federazione.

      1. Be e’ palese che le decisioni pero’ sono tutte pro mercedes… Hamilton perche’ non ‘ stato penalizzato a monaco nel 2016? E l’ anno scorso in brasile? In germania che taglia dall’ entrata della corsia del box e rientra in pista… Bottas a spa che manda quasi a muro vandoorne?

  6. Buonasera Zapelloni, per carità sicuramente i commissari sono in buona fede, ma permetta che rimanga sul tavolo la disparità di giudizi e sanzioni che hanno comminato in varie occasioni di altre stagioni (ricordo anche Hamilton saltare pericolosamente fuori dalla corsia che immette nella pit lane di Silverstone…) e anche di questo stesso GP. Ben venga che spieghino le decisioni prese, ma anche quelle non prese. Coerenza e trasparenza non possono essere a intermittenza.

    1. Credo fosse Hockenheim non Silverstone…

      1. Sì, grazie della correzione, ha ragione lei era Germania, mi scusi. Per me apeire alla trasparrnza va benissimo a patto che non si trasformi poi in un processo mediatico, tuttavia ritengo prioritario garantire uniformità di giudizio per ridare credibilità al sistema.

  7. Il problema direttore è che questa è una roba da giuristi. ai tifosi interessa solo sapere se quella manovra è scorretta. Se lo è non è lo sport che vorremmo. L’episodio mi ricorda il rigore di Real Madrid Juventus dato all’ultimo minuto un anno fa. Formalmente c’era il rigore? Si. Ma ex arbitri e addetti ai lavori Han detto di non l’avrebbero mai dato perché non era netto. E al novantesimo non lo dai il rigore se non ne sei certo.

    1. Il regolamento è con i commissari. Secondo me avrebbero dovuto attendere ci e gara… ma soprattutto spero cambino le regole

  8. Essendo una manovra (e quindi una decisione) molto al limite, si poteva dare un’altra sanzione: imporre a Vettel di far passare Hamilton.. così il duello sarebbe proseguito e avremmo potuti vedere chi ne aveva di più..

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