#SF1000 una #Ferrari più rossa e magra

La Ferrari del 2020 ha scelto la cifra tonda per festeggiare il millesimo Gran premio della sua storia. La monoposto battezzata in teatro a Reggio Emilia, tra velluti rossi e stucchi dorati, si chiama SF1000 ed ha un solo obbiettivo: combattere fino in fondo con la Mercedes (e magari la Red Bull) per riportare a casa un Mondiale che manca dal 2008 (titolo costruttori) e dal 2007 (titolo piloti).

Il colpo d’occhio lascia senza fiato. Il Teatro Valli è una bomboniera di rara bellezza, giudicato dagli esperti come il teatro più bello d’Italia. La SF1000 non sfigura in quanto a bellezza, ma come diceva il fondatore esser belli non basta. Qui si tratta di #EssereFerrari come ripete ossessivamente lo slogan varato lo scorso anno.

Musica e balletti allungano l’attesa, ma alla fine quando entra in scena la vettura dei mille Gran premi scatta l’applauso. Dalla platea dove ci sono 350 uomini e donne che lavorano al reparto corse oltre ai piloti di domani a cominciare da Mick Schumacher accompagnato da mamma Corinna.

La SF1000 ha un rosso diverso, numeri leggermente più grandi che sanno d’antico, un bel tricolore che ne sottolinea le forme. E’ molto stretta dietro, molto nuova sotto dove cambio e motore sono stati rifatti del tutto.

“Abbiamo imparato dai nostri errori e abbiamo cercato di fare un’auto con più carico e più affidabilità”, racconta Binotto.

Attorno alla nuova nata tutto è tricolore. Anche il ponte di Calatrava che sta poco fuori città. La Ferrari ha scelto la città del tricolore per celebrare una monoposto che nasce con la bandiera particolarmente evidenziata su un vestito che è ancora opaco (la vernice opaca pesa meno), ma diverso da quello un po’ troppo vivace dello scorso anno. La SF1000 non è rivoluzionaria perché quest’anno le regole non cambiano lasciando mano (e fantasia) libera ai progettisti per il 2021, l’anno dei grandi cambiamenti. Sì è lavorato soprattutto sui difetti della monoposto dello scorso anno velocissima in rettilineo, ma lenta in curva dove in Formula 1 si fa il tempo. I risultati in galleria del vento hanno stentato ad arrivare, ma adesso le facce da Ferrari sembrano moderatamente serene. Il presidente John Elkann sottolinea l’orgoglio di essere italiani e poi estrae dalle tasche il tricolore (esposto al contrario in un primo momento) e la bandiera della Ferrari, bianca con la scritta rossa. Sembra un prestigiatore. Ma se potesse più che le bandiere estrarrebbe delle vittorie.

I primi esami saranno a Barcellona nelle due sessioni di prova previste prima del via del campionato il 15 marzo in Australia. Si prova dal 19 al 21 e dal 26 al 28. L’anno scorso furono i giorni della Grande Illusione. Quest’anno sarà meglio aspettare a dare giudizi.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Sig. Zapelloni
    d’accordo nel aspettare a Melbourne per dare giudizi… ma qualche impressione?
    Magari solo commentare meglio la frase “risultati in galleria del vento hanno stentato ad arrivare”?
    Grazie

    1. Hanno faticato a ritrovare le performance dello scorso anno ma pare abbiano trovato una soluzione

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