#Lauda 70, un uomo nato per combattere. E vincere

Oggi Niki Lauda compie 70 anni. E li festeggia combattendo come ha fatto per tutta la vita. Tre volte campione del mondo, due con la Ferrari, una con la McLaren, ha vinto 25 gare su 177 disputate. Dopo il trapianto al polmone sta cercando di ripartire per l’ennesima volta.

Pensi a Niki Lauda e ti viene voglia di abbracciarlo. Perché Niki è una persona rara, speciale. Non solo per come guidava. Per come ha sempre inteso le corse e la vita. Mai visto un campione come lui con la sua disponibilità, la sua ironia, la sua sincerità. Niki è un grande avaro, ma su una cosa non ha mai risparmiato. Sulle parole. Ne aveva per tutti. Sempre. Certo, essendo furbo e intelligente, sa bene che quando parla con un giornalista italiano può dire cose che a un tedesco o a un inglese non direbbe mai. E viceversa.

La sua è stata ed è una vita da lottatore. Ha cominciato da ragazzo lottando contro il padre e il nonno per riuscire a correre. Ha proseguito lottando contro il fuoco che gli ha portato via un mondiale sicuro, la sua faccia e quasi la vita. Non ha smesso di lottare combattendo con i medici tra un trapianto di reni e un o di polmoni. Ma lottare gli serve per sentirsi vivo.

E poi Niki è stato un uomo che non ha avuto paura a raccontare che aveva avuto paura. Nonostante in Ferrari glielo avessero primo posto, lui non ha mai raccontato balle sul suo ritiro del Fuji. Ammettiamolo: ci vogliono grandi attributi a comportarsi così e a raccontarlo.

Niki Lauda è stato un pilota con il cervello. Anche con un gran “culo”, inteso proprio come sedere e non come fortuna, visto come sentiva la sua monoposto. Ma se c’è una dote che ha reso Niki diverso da tutti è la sua testa. Ragionava in pista e fuori. Ragionava per pianificare la sua carriera quando la famiglia non voleva dargli i soldi; ragionava con Ferrari e Montezemolo quando c’era da firmare un contratto. Ragionava quando doveva decidere che cosa fare con la sua compagnia aerea.

Ricordo quando mi convocò sotto la tenda Ferrari. Faccia a faccia duro perché avevo scritto che dietro al ritorno di Berger a Maranello sentivo puzza di bruciato, di legami austriaci… Leggi qui

I ferraristi non gli hanno mai perdonato di aver lasciato la Ferrari (dopo la collaborazione con Montezemolo all’inizio dell’avventura) e soprattutto di aver sposato la Mercedes diventandone presidente e soprattutto mentore di Lewis Hamilton. Un avversario che non si è mai trasformato in nemico anche quando ha usato parole poco simpatiche. Ma come si diceva prima, Niki è un uomo sensibile al denaro e agli affari (e alle belle donne…) e all’offerta Mercedes proprio non poteva dire no.

Chi volesse approfondire può trovare in edicola il numero speciale di Autosprint, il primo della neonata Serie Gold, dedicato a Niki: Lauda Favoloso Niki 70. Sono 5 euro spesi bene.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

5 commenti

  1. Ciao Umberto
    ho letto con molta attenzione e curiosità il TUO articolo di oggi dedicato al pur trevoltecampionedelmondo. Niki.
    Me lo ricordo bene quell’addio… avevo 27 anni… e noi ammalati dalla febbre Villeneuve…
    Ah nostalgia canaglia…
    Comunque Niki si è riscattato 25 anni dopo, il 26 luglio 1994 con il suo volo in Ruanda, come dall’articolo che ti allego.
    Chissà, magari dopo la morte del Grande Magic, qualcosa gli si deve esser mosso dentro o perlomeno io la penso così.
    Conservo gelosamente questa pagina con la nostra foto, che Niki mi ha autografato l’anno dopo, sabato 29 Aprile 1995 al GP di San Marino.
    Mi piace tanto il tuo modo di scrivere, bravo complimenti.
    Un abbraccio sportivo e sincero.
    Carletto Vismara.

    1. Grazie delle belle parole

  2. non riesco a mandarti l’articolo con Niki come faccio?

    1. Mandamelo in posta blogtopspeed@yahoo.com

  3. Gran combattente e figlio di….buona donna…
    Grande Niki.
    Auguri

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