#Montezemolo, la #Ferrari e i giochi di squadra tra #Leclerc e #Vettel

L’altra sera alla Canottieri Aniene ho presentato il mio libro “Ferrari, gli uomini d’oro del Cavallino” edito da Giorgio Nada. Sono intervenuti l’ex presidente della Ferrari Luca di Montezemolo e il presidente del Coni e (onorario) del circolo Giovanni Malagò, oltre a Marco Franzelli che ha moderato la serata con la sua solita eleganza. Ne è venuta fuori una bella chiacchierata sul passato, il presente e il futuro della Scuderia più amata dagli italiani.

Scherzando l’ex presidente Montezemolo ha detto che l’unica soluzione per tornare a vincere un Mondiale per la Ferrari sarebbe quella di riportarlo alla presidente. Scherzava. Chiaramente, ma è bastato per prendersi i titoli di Dagospia

Interessante piuttosto il suo punto di vista sui giochi di squadra a Maranello. E’ partito da lontano, ricordando quando Barrichello si lamentò pubblicamente perché Todt in pista gli aveva chiesto di lasciare la vittoria a Schumacher. “Convocavi Barrichello i n ufficio e gli dissi: tu corri per la Ferrari e se non ti vanno bene i nostri ordini, ti fai la tua squadra e decidi come vuoi. Qui il nostro obbiettivo è far vincere il campionato a Michael che è davanti in classifica, il tuo apporto è fondamentale per il titolo Costruttori. Credo lo abbia capito”.

Da quell’episodio all’attualità il passo è breve: “Se fossi stato a Maranello si sarebbero sentite delle urla uscire dal mio ufficio…”. Al presidente non è piaciuto l’atteggiamento di Leclerc che già durante il primo giro ha cominciato a chiedere via radio di farlo ripassare davanti. Sapendo che ormai ogni comunicazione ne radio è registrata e diffusa, dovrebbe consigliare un uso diverso delle conversazioni. E non è stato bello neppure sentire la Ferrari chiedere non una, non due, ma parecchie volte a Vettel di cedere il posto con il risultato di vedere Seb inanellare un giro veloce dietro l’altro.

Detto questo a Montezemolo piace moltissimo il giovane Leclerc. Lo trova già maturo e straordinario in qualifica dove battere regolarmente Vettel che lento non è. Ha anche fiducia in Binotto, un ragazzo al quale diede il primo incarico importante…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

4 commenti

  1. Complimenti, deve essere stata una bellissima serata, oltre che un onore un simile parterre.

    1. Grazie

  2. Ma pensa un po..i ladruncoli che licenziano il piagnucolone..quando 2 anni fa dicevo che non sarebbe durata mi davate del p..azzo..alla fine é così hanno bisogno di vendere cappellini e il monegasco che ha portato 2 miliardi ai rossi per correre ne fa vendere di piu..e siccome nessun pilota serio vuole andare in fiat loro prenderanno il figlio del ladrone..sai quanti cappellini..

  3. … dove batte regolarmente vettel che lento non è! Grande! Solo a qualcuno è sfuggito questo particolare. Mi sembra siano ª 1 le pole per Leclerc

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