#QuattroruoteDay: il personaggio dell’anno è #Bombassei di #Brembo

Si è svolto oggi agli IBM Studios di Milano il Quattroruote Day 2020, appuntamento che da sedici anni costituisce un atteso momento d’incontro e di dibattito per il mondo dell’auto e della mobilità. Nell’occasione sono stati assegnati anche i premi Gianni Mazzocchi (a Alberto Bombassei, fondatore e presidente Brembo), novità dell’anno (alla Mazda Cx-30) e Q Global Tech Award (alla ricarica veloce della Porsche Tycan).

Non ho (finora) mai firmato nessun articolo su Quattroruote ed è buffo se penso che il primo gran premio con un accredito giornalistico l’ho visto a Long Beach nel 1983 con un accredito proprio di Quattroruote. Erano ancora i tempi in cui grazie all’amico dell’amico figlio del direttore si potevano ottenere certi lasciapassare…

E’ forse per questo che a Quattroruote sono affezionato e mi piace partecipare al Quattroruote Day che una volta all’anno dimostra tutta la potenza di quello che ormai è un sistema editoriale e non solo una rivista. Non meraviglia che una persona come Alberto Bombassei, fondatore e presidente di Brembo, racconti di avere in casa il primo numero mentre riceve il premio dedicato al fondatore. Come non meraviglia che Giovanna Mazzocchi, presidente di Editoriale Domus, racconti che un amico avvocato le abbia detto: “C’è qui una coppia che sta divorziando e stanno litigando per la collezione di Quattroruote“.

Gianluca Pellegrini ha chiuso la mattinata con un ediriale di livello che ha tirato le orecchie alla politica, ma anche alle Case Auto responsabili di non saper fare davvero squadra e di badare troppo a loro stesse. “L’ignoranza della politica assurta a ruolo di decisore uccide il mercato. Tasse sulle flotte, bollo per auto aziendali, bonus-malus… Si investono miliardi per creare prodotti moderni e poi si subordinano i bilanci al pregiudizio dei politici…L’industria dell’auto deve reagire a tutto questo, mettendo al centro il consumatore e puntando sulla credibilità”.

Una ricerca realizzata in esclusiva per Quattroruote da Bain & Company e presentata in anteprima da Gianluca Di Loreto ha spiegato perché il mercato distributivo dell’automobile stia cambiando e che cosa il consumatore realmente si aspetti e preferisca quando decide di acquistare
un’auto o di usufruire di un servizio di mobilità.

Sono sorprendentemente i giovani i primi a dimostrarsi legati al canale fisico e al rapporto personale: tra tutti i rispondenti appartenenti alle generazioni dei Millennials e Z (18-29 anni,) solo il 15% si è dichiarato disposto ad acquistare un’auto sul web. Percentuale che scende al 13% per la generazione X (40-49 anni) e al 7% per gli over 50.

La tecnologia digitale viene sì utilizzata, ma non risulta sufficiente: in media, un contratto viene chiuso dopo cinque interazioni in cui lo scambio online-offline è continuo, ma la conclusione avviene offline. Tra i canali informativi utilizzati, il concessionario risulta il più utilizzato (67% dei rispondenti) e ottiene il gradimento più elevato (64 punti). Per il 66% degli intervistati – un campione omogeno per sesso, in cui il 44% ha tra i 18 e i 39 anni, il 27% tra i 40 e i 49 anni e il 18% è over 50 – la realtà virtuale non può comunque sostituire la visita al concessionario. E questo vale anche per i giovani: i Millennials, spiega la ricerca Bain, cercano l’interazione umana, si informano e apprezzano il consiglio di un esperto. Tra la maggiore intermediazione del cliente (crescita di Km0, noleggio e broker) e la crescita dei mega-concessionari, negli ultimi anni è di fatto crollato il paradigma della territorialità, dal momento che i primi 15 Gruppi di distribuzione coprono oggi ben 48 province (ne coprivano solo 36 pochi anni prima).

Ma le Case Auto, e gli stessi concessionari, in futuro dovranno fronteggiare
un ulteriore ostacolo: il modello distributivo che tutti conosciamo non si è dimostrato scalabile. I grandi concessionari ottengono sì qualche punto di margine in più, ma il fatturato di pareggio (quello che permette di coprire i costi e garantisce zero perdite) è rimasto lo stesso in 15 anni: il 75% del fatturato medio ottenuto. Era così nel 2004 ed è rimasto così nel 2018, a conferma del fatto che mega-concessionari non fa sempre rima con concessionari evoluti. Serve un cambio di passo nel livello di digitalizzazione delle aziende, con un modello di business più snello ed in grado di garantire i ritorni che sono imposti dall’avere strutture così grandi e multi-territorio. Anche in questo caso, il ruolo delle persone e la competenza sono requisiti chiave di un settore che, storicamente molto frammentato, ha investito più sulle strutture che sulle persone.

Il Premio Gianni Mazzocchi viene conferito ogni anno da Quattroruote a una personalità che, con il suo impegno, ha introdotto significative innovazioni nel mondo dell’automotive. Giunto al decimo anno, il Premio Gianni Mazzocchi per il 2020 è stato assegnato al Cav. Alberto Bombassei, in virtù del “suo genio industriale, la sua passione mai sazia, la sua guida innovatrice nel progresso dell’auto e delle competizioni”.

A consegnare il premio, disegnato per l’occasione dall’architetto inglese David Chipperfield, guest editor per Domus 2020, Maria Giovanna Mazzocchi, Presidente di Editoriale Domus. Fondatore e presidente della Brembo SpA, società leader di mercato nella progettazione e produzione di sistemi frenanti a elevate prestazioni per auto, moto, veicoli commerciali, nonché per il mondo delle competizioni e il mercato dei ricambi, Bombassei è anche fondatore e presidente di Kilometro Rosso, uno dei principali distretti europei dell’innovazione ispirato alla multi-settorialità e all’interdisciplinarietà che valorizza il dialogo tra la cultura accademica,
imprenditoriale e scientifica.

La Brembo, il cui nucleo originario venne fondato da Bombassei nel 1961, è oggi presente in 14 Paesi di tre continenti con 24 stabilimenti e siti commerciali e conta sulla collaborazione di oltre 10.500 persone. La sua eccellenza è dimostrata nel motorsport, che la vede impegnata in moltissime categorie: solo in Formula 1, i sistemi frenanti Brembo hanno vinto più di 400 Gran Premi.

Con il 14,4% delle preferenze è la Mazda CX-30 la Novità dell’Anno 2020: a votarla sono stati i lettori di Quattroruote che hanno espresso il loro parere attraverso il sito quattroruote.it. Seconda classificata, con il 13,9% di preferenze, è risultata la Peugeot 208. Sul terzo gradino del podio troviamo un’altra straniera, la Tesla Model 3, che ha ottenuto il 9,2% dei voti.
È la prima volta che la Casa giapponese si aggiudica il riconoscimento; nel 2018 aveva già vinto il Q Global Tech Award per il rivoluzionario motore SKYACTIV–X. La Mazda CX-30 si è imposta in un’ampia rosa di concorrenti in gara per l’edizione 2020 del premio: oltre alle tre vincitrici, in lizza c’erano infatti anche Audi e-Tron, BMW Serie 1, DS 3 Crossback, Kia XCeed, Mercedes GLB, Nissan Juke, Opel Corsa, Peugeot 208, Porsche Taycan, Renault Clio, Skoda Kamiq, Toyota RAV4 e Volkswagen T-Cross.

Il premio Novità dell’anno viene assegnato dal gennaio del 2000, quando Quattroruote decise di affidare ai propri lettori la responsabilità di designare la novità più significativa tra quelle presentate nei dodici mesi precedenti. Una scelta dettata dalla volontà di premiare un modello apprezzato da un’ampia giuria popolare, affidando alla redazione il solo compito di preselezionare le candidature con l’esclusione di supercar e auto esclusive, che troppo facilmente avrebbero finito per prevalere nei gusti degli elettori.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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