Un giorno dedicato a #Senna

Imola 1 maggio 1994 – Imola 1 maggio 2019. Sono ormai passati 25 anni da quando Ayrton se ne è andato e tutto il mondo si prepara a celebrarlo.

Mi fa un certo effetto tornare a Imola venticinque anni dopo. C’ero tornato altre volte (il Gp di San Marino si è corso fino al 2006), ma questa volta è diverso. Forse perchè in questi giorni tutti ne parlano, tutti e scrivono. Mi sono ritornate tra le mani delle microcassette in cui avevo registrato tante sue interviste, ce n’è una di un’ora… E risentire la sua voce fa davvero venire la pelle d’oca. Sto pensando a come regalarvene qualche esteratto…

Chi ha conosciuto Ayrton sa bene che non potrà mai dimenticarlo. Era troppo diverso da tutti gli altri piloti, gli altri sportivi.

Mercoledì, concluso il weekend del Minardi Day, Imola si dedicherà al ricordo di Senna. In pista ci saranno praticamemte tutte le sue monoposto: dalla Williams FW08C, la prima F1 su cui salì per un test, fino alla Williams FW16 Renault, gemella della sua ultima monoposto. Ma non mancheranno la Lotus 97T/4 nera nei colori John Player Special, la Lotus 99 T/6 nella livrea Camel, le McLaren MP4-5B e MP4-7 .

Una giornata dedicata al campione brasiliano con mostre fotografiche, presentazioni di libri e anche una Santa Messa. Il programma completo su: http://www.autodromoimola.it/ayrton-day/

Per chi fosse in zona la sera prima alle 19 a Castel San Pietro, Giorgio Terruzzi incontra il pubblico in una serata dedicata ad Ayrton all’Hotel Castello, quello dove Ayrton trascorse la sua ultima notte nella Suite 200, il titolo del libro che Giorgio ha ripubblicato (con un nuovo capitolo) per 66Th a2ND. Fino al 12 maggio l’Hotel ospita anche la mostra Simply the best.

Chi non avesse ancora letto Suite 200 corra a comprarlo. Non c’è finora libro che racconto meglio la complessità dell’uomo, i suoi tormenti. D’altra parte ha vinto il premio Bancarella Sport… E Giorgio lo conosceva davvero bene. Non come Angelone Orsi, il suo vero grande amico, che ai tempi lo seguiva fotografandolo per Autosprint e con lui era entrato tanto in confidenza da ospitarlo spesso a Bologna a mangiare i tortellini. Angelo è l’unico ad aver fotografato il corpo in auto dopo l’incidente e ad aver stracciato quei negativi dopo essersi consultato con Carlo Cavicchi, il suo direttore, altro amico di Senna. Due gentiluomini.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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